Con la Legge di Bilancio 2025-2026 torna protagonista uno degli strumenti fiscali più incisivi per l’industria manifatturiera: il nuovo iper-ammortamento sugli investimenti 4.0.
Una misura che interessa in modo diretto il settore delle macchine utensili, da sempre al centro dei processi di innovazione, automazione e digitalizzazione produttiva.
Dopo anni dominati dal credito d’imposta Transizione 4.0, il legislatore cambia rotta, riportando al centro la maggiorazione del costo ammortizzabile come incentivo agli investimenti in beni strumentali tecnologicamente avanzati.
Cos’è il nuovo iper-ammortamento previsto dalla Legge di Bilancio 2026
Il nuovo iper-ammortamento consente alle imprese di aumentare fiscalmente il valore dei beni strumentali 4.0, riducendo il reddito imponibile tramite quote di ammortamento più elevate.
L’agevolazione riguarda gli investimenti effettuati nel 2026, con possibilità di completamento entro il 30 giugno 2027, a condizione che entro il 31 dicembre 2026:
- l’ordine sia accettato dal fornitore
- sia versato un acconto minimo previsto dalla normativa
I beni agevolabili restano quelli inclusi negli Allegati A e B della Legge 232/2016, quindi macchinari interconnessi, sistemi di automazione, robotica e macchine utensili Industria 4.0.
Aliquote iper-ammortamento 2026: scaglioni e maggiorazioni
La misura prevede una maggiorazione del costo di acquisizione del bene secondo tre scaglioni:
- +180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- +100% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro
- +50% per investimenti tra 10 e 20 milioni di euro
Questo significa che una macchina utensile 4.0 dal valore di 1 milione di euro potrà essere ammortizzata fiscalmente come se costasse 2,8 milioni, generando un risparmio fiscale significativo nel tempo.
Perché l’iper-ammortamento è strategico per il settore delle macchine utensili
Il comparto delle macchine utensili è tra i principali beneficiari della misura, per diversi motivi:
1. Investimenti ad alta intensità di capitale
Le macchine utensili avanzate comportano investimenti rilevanti, spesso pluriennali. L’iper-ammortamento migliora il payback fiscale e la sostenibilità finanziaria.
2. Spinta alla digitalizzazione produttiva
Interconnessione, sensoristica, monitoraggio dei processi e integrazione software sono requisiti centrali per l’Industria 4.0 e trovano piena valorizzazione nella nuova agevolazione.
3. Pianificazione fiscale più prevedibile
A differenza dei crediti d’imposta, l’iper-ammortamento incide direttamente sulla base imponibile, favorendo una pianificazione fiscale di medio-lungo periodo.
Iper-ammortamento vs credito d’imposta 4.0: cosa cambia davvero
Il passaggio dal credito d’imposta all’iper-ammortamento segna un cambio strutturale:
Per le imprese con redditività stabile, tipiche del settore meccanico e metalmeccanico, l’iper-ammortamento può risultare più vantaggioso nel medio periodo.
Vincoli e aspetti da valutare prima di investire
Nonostante i vantaggi, il nuovo iper-ammortamento presenta alcune attenzioni operative:
- requisiti stringenti di interconnessione e perizia tecnica
- possibili limitazioni sulla provenienza dei beni (Made in EU)
- esclusione delle maggiorazioni “green” tipiche del modello 5.0
- necessità di coordinamento tra area tecnica, fiscale e finanziaria
Per questo motivo, la valutazione dell’investimento deve essere integrata, non solo fiscale.
Conclusioni: una nuova opportunità per rilanciare gli investimenti 4.0
Il ritorno dell’iper-ammortamento con la Legge di Bilancio 2025-2026 rappresenta una nuova fase degli incentivi industriali italiani.
Per le aziende che investono in macchine utensili 4.0, la misura offre un’opportunità concreta per accelerare l’innovazione, migliorare la competitività e ottimizzare la fiscalità.
La chiave del successo sarà la pianificazione anticipata degli investimenti, supportata da competenze tecniche e fiscali adeguate, per trasformare l’iper-ammortamento in un vero vantaggio strategico.
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