Il Piano Transizione 4.0 (noto ancora oggi come Industria 4.0, anche se è stato rinominato nel 2020) cambia ancora.
Con la Legge di Bilancio 2022, infatti, viene confermata una proroga del credito d’imposta per gli investimenti in innovazione, ma sono anche rimodulate – con un notevole ribasso – le percentuali messe a disposizione.
Nel 2022 è ancora particolarmente conveniente accedere a questo particolare beneficio, mentre per il triennio 2023-2025 le quote saranno dimezzate (salvo nuove indicazioni del Governo).
I riferimenti sono contenuti nel comma 44 dell’articolo 1, legge 234/2021.
Credito d’imposta 2022 per investimenti in beni materiali 4.0
Il credito d’imposta per gli investimenti in “Beni 4.0” nel 2022 è confermato nelle misure già note dal 2021, e precisamente:
In questo ultimo caso è necessario che il bene sia messo in funzione entro il 30 giugno 2023, pena la decadenza del bonus.
È importante ricordare che sono agevolabili solo:
le cosiddette “tecnologie abilitanti”, ossia beni strumentali nuovi necessari per la transizione al digitale contenuti negli allegati A e B della legge che introduce l’incentivo.
dispositivi per l’interazione uomo-macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro che possono essere interconnessi e monitorati da remoto
Ber.Co. Engineering mette a disposizione sia soluzioni in cloud sia on premise per i clienti che per qualsiasi esigenza vogliono mantenere i dati sotto il proprio controllo esclusivo.
I software necessari al funzionamento delle applicazioni sono considerati parte delle stesse e quindi godono dell’agevolazione prevista per i beni materiali 4.0.
Il credito d’imposta maturato può essere utilizzato in compensazione già a partire dall’anno di avvenuta connessione dei robot. L’importo viene spalmato su 3 quote annuali (anziché 5 come avveniva fino al 2020), con una formula che rende ancora più vantaggioso sfruttare questo genere di opportunità.
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Come cambia il credito d’imposta per Industria 4.0 dal 2023 al 2025?
La Legge di Bilancio 2022 ha stabilito anche le quote del credito d’imposta per l’acquisto di beni 4.0 per il triennio successivo.
Come anticipato nell’introduzione, queste saranno dimezzate rispetto al beneficio disponibile nel 2022. In particolare:
Il credito d’imposta 2022 è cumulabile con altri incentivi?
L’esistenza di più opportunità diverse di incentivazione, presenti o future, apre la strada a una domanda che può fare la differenza tra cogliere appieno tutti i vantaggi oppure rischiare, magari, di vedersi penalizzati in un secondo momento a seguito di controlli sulle certificazioni e le documentazioni prodotte.
In particolare, per chi si chiede se sia possibile cumulare più incentivi per l’acquisto di particolari prodotti e soluzioni, la risposta è che il doppio finanziamento è vietato se la spesa che si sostiene è una sola e la stessa, mentre è possibile ottenere due (o più) bonus cumulando le diverse forme di sostegno se, anche nell’ambito dello stesso investimento, le agevolazioni vanno a coprire costi differenti.
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Incentivi Industria 4.0: come sfruttare al massimo il credito d’imposta sulle macchine utensili
Fatte queste premesse è chiaro come, in assenza di nuove valutazioni da parte del Governo (sempre possibili, ma al momento improbabili), il 2022 sia un anno ancora molto vantaggioso per gli investimenti in tecnologie abilitanti.
Lavorando da anni con i principali operatori di finanza agevolata in Italia, siamo in grado di offrire a tutti i clienti un riscontro affidabile in tempi rapidi per consentire le valutazioni necessarie alla scelta di accedere agli incentivi del Piano Nazionale Transizione 4.0.
Diverse realtà hanno già fatto ricorso al nostro supporto in questi ultimi anni riuscendo a cogliere appieno l’opportunità del credito d’imposta per gli investimenti in tecnologie abilitanti.
Il nostro staff tecnico e commerciale è a disposizione per fornire le informazioni e il supporto necessari rispetto ai beni incentivabili e alle soluzioni più idonee per le specifiche esigenze di ogni realtà.